32 denti 32 diavoli

Nel corso di 40 anni di attività, ho documentato molto tutti i miei pazienti: esami obiettivi, foto di stato, foto di procedura, radiografie. A centinaia. I pazienti si sono gentilmente prestati e i collaboratori hanno catalogato, anno dopo anno, tutto quanto. Ne sono venute fuori delle valigette di documenti e delle diarie che sembrano dei libretti con i vari riassunti.

Su può quindi capire come, negli ultimi anni, ogni visita di controllo di un mio vecchio paziente, dovesse essere preceduta da una rivisitazione del caso.

A seconda della complessità del caso stesso, mi dovevo immergere nella storia clinica facendo riepiloghi della diaria; dovevo visionare le diapositive (quante cose ti tornano alla mente...) e le radiografie fortunatamente ben catalogate su fogli di cristall in modo che si possano vedere come sezioni di una panoramica.

Mi caricavo quindi tutto il softword di quel paziente e solo a quel punto mi sentivo pronto a visitarlo alla poltrona. Se si trattava di un semplice controllo, avevo ben in mente la situazione con gli accidenti verificatisi nel corso degli anni e le eventuali zone critiche da controllare sempre; se si trattava di una urgenza, appena il paziente mi indicava la zona, potevo sapere se preoccuparmi o no.

Questo controllo documentato di centinaia e centinaia di casi mi ha fatto soffrire molto, ma mi ha arricchito e fatto conoscere la vita, quella dei denti intendo: spesso sono angeli e rimangono tali dalla gioventù alla vecchiaia; più spesso qualcuno fa le bizze e fa proselitismo con qualche altro. Ma a volte, questi diavoli si scatenano tutti e se ne vedono delle belle.

Così sono nati dei concetti, delle idee e si sono spesso sovvertiti i modi di pensare. Mi sono reso conto che spesso c’è una predisposizione soggettiva e che talvolta è anche familiare. Ho capito che ci sono i fratelli sfortunati, gli sfigati insomma, che indipendentemente dalle loro attenzioni e dal tuo impegno sviluppano patologie improvvise ed imprevedibili.

Ho capito che spesso abbiamo comportamenti specifici di alto pregio che però hanno pure risvolti negativi di cui forse non ci renderemo mai conto, e che al contrario, comportamenti più pedestri non li hanno.

Così anche in odontoiatria esiste il politicamente corretto: “Se ti lavi bene i denti non ti vengono le carie” – “Se chiudi a 20 micron, non avrai brutte sorprese” – “Se fai controlli ogni sei mesi non ti può succedere niente” che è un po’ come dire che se Veronesi ti visita tutti i giorni non ti viene il cancro.

Questo sito, che andrebbe a fagiolo per i medici legali che spesso pensano che l’odontoiatria sia una scienza esatta, è rivolto a dentisti adulti che abbiano voglia di purificarsi non per quello che dirò ma per quello che farò vedere. Dobbiamo pensare che tutti noi nel corso della vita professionale ci siamo infettati senza accorgercene con una serie indeterminata di falsità. Per il computer ci vuole il Norton. Io vi propongo come antivirus lo studio dei casi clinici.