La fresatrice De Rosa


Ho trovato recentemente un simpaticissimo capannone dove vendono macchine utensili, una fresatrice De Rosa del 1940: un gioiello di meccanica che mi fa impazzire quando la guardo con quel suo testone grigio e con un infinità di leve che si muovono in modo dolce appena le sfiori. Quando gira è una Rolls Royce.

L’ho portata a casa per £600.000, a mio avviso, ben spese, non è un costo per le mie finanze perché ho deciso che sarà il contrappeso all’iscrizione dell’ANDI.

Perché iscrivermi all’ANDI? La sento come un’associazione a me estranea, lotta per cause che non sono le mie e quando, una volta chiedo la sua presenza, non c’è.

Motivo di riflessione è stata la lettera del 25.01.2000 in cui mi si chiede di pagare £600.000 di quota associativa entro e non oltre il 28.02.200 perché così vuole, caro Lasagni, lo statuto all’art. 7 (non conosco né lo statuto, né l’art. 7). Però, caro Lasagni, se ti iscrivi entro il 30.04.2000, cioè con due mesi di ritardo, sarai ancora accolto tra noi, con un supplemento di spesa di solo £60.000, se persisti nel mancato pagamento, perderai autonomamente la qualifica di socio e non riceverai più la “RIS” (Rivista Italiana di Stomatologia) trimestrale e “Fronte Stomatologico”…e allora?

Quando ne hai bisogno non c’è, qualche tempo fa, per un ritardo di un giorno nell’invio degli incartamenti riguardanti i rifiuti speciali, ho avuto una denuncia penale chi si è risolta qualche anno dopo in tribunale con l’assoluzione perché il fatto non sussiste, avendo io rifiutato qualunque forma di patteggiamento. In quell’occasione interpellai l’ANDI e l’Ordine dei Medici di Milano chiedendo un loro intervento e non posso dire che si siano defilati:sono scomparsi.

L’ANDI lotta per cause non mie; siamo stati in questi ultimi anni sotterrati da norme che vanno dall’impianto elettrico ai rifiuti speciali, dai dispositivi elettromedicali alla sicurezza sul lavoro, dalla privacy ai dispositivi medici su misura, dagli apparecchi radiologici ai rischi di rumore e così via..senza che la nostra associazione si sia degnata di sollevare la benché minima riserva o protesta probabilmente non rendendosi conto del tipo di vita e di lavoro che fanno i dentisti, ma addirittura gioendo e mascherando il sorriso dietro le normative CEE. Non solo fanno finta di non capire i reali problemi di un dentista, ma cavalcano queste nuove incombenze, sadicamente. Sempre dall’ANDI di Milano e di Lodi, si propongono corsi R.L.S:Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Un corso naturalmente obbligatorio anche se hai un solo dipendente che costa £350.000+IVA (tot. £420.000)…alla faccia! E se poi la tua indipendente se ne va? Niente paura…ogni anno si fanno due corsi per studiare l’inutile!

Ma attenzione…chi fa il dentista, non basta sia laureato, deve fare il corso R.S.P.P (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione). Da che cosa non è dato a sapere, ma tutti sanno che uno studio odontoiatrico è quantomeno un posto di perdizione. Costa solo £ 150.000+IVA. Ironia: un grassetto a fondo pagina sta scritto: il corso per le sue caratteristiche è esaustivo anche della formazione inerente –tenetevi forte – la lotta antincendio.

Per fortuna c’è l’ANDI che ci para il c…dal grave pericolo degli incendi negli studi odontoiatrici! A quando le esercitazioni antisismiche?

Forse l’ANDI è obnubilata da lustri di lotta all’abusivismo, frastornata per la recente vittoria riportata per la lotta alle poltrone nell’Ordine dei Medici (come recentemente vi avevano segnalato nell’editoriale “Vittoria”) o è troppo euforica per l’andamento dei fondi pensioni dei dentisti, e non trova il tempo per immedesimarsi nel quotidiano.

L’ANDI di Milano non è peggio delle altre. Avete ricevuto dall’ANDI di Varese il programma culturale 2000? Basandosi sul concetto che l’aggiornamento è obbligatorio e continuo, cosa sancita dal Codice di Deontologia che nessuno di noi ha mai avvalorato col voto, e che l’aggiornamento dovrebbe essere gestito dall’ANDI o dalle varie associazioni culturali, C.I.C (Comitato Intersocietario di Coordinamento) compreso (ma chi li inventa tutti questi nomi e queste sigle?), ti fa dei corsi che vanno dalle £ 200.000 per serata alle £ 750.000 per due giorni dandoti anche il punteggio dell’ipotetico credito formativo (dai 5 punti agli 80). I corsi sono tenuti da noti professionisti, che spero essi stessi l’obbligo dell’aggiornamento contino. Quanto vorrei vedere in prima fila, un Santor… o un Martign…o un…ad un corso sulla prevenzione o sulla conservativa a prendere appunti, a firmare la presenza e in fila a ritirare l’attestato.

Se avete qualche problema non avete che da interpellare l’ANDI; io ho scritto 5 o 6 volte. Non mi hanno mai risposto.

E allora? Se devo vivere in solitudine, conviene la De Rosa!

 

9 febbraio 2000