Il lupo e l'agnello


Ci stanno togliendo la libertà con l’ingenuo e infantile concetto che, regolamentando ogni angolo della nostra vita professionale, le cose miglioreranno per noi e per i cittadini (così ora si chiamano i nostri pazienti). Questo è un mistificare la realtà! Quando poi chi ha il potere di decidere anche i nostri comportamenti più intimi di studio, di lavoro e di aggiornamento (Camera dei Deputati e Commissioni varie del Senato) va a braccetto con chi ha il potere di avvallare e contrastare certe decisioni prese in alto (A.N.D.I, Ordine dei Medici, C.I.C e via dicendo), si mistifica la realtà non più ingenuamente ma per interessi anche economici neanche tanto ben dissimulati.

Ribadisco un concetto già un’altra volta a chiare lettere enunciato: chi si occupa di odontoiatria e diventa dentista deve saper fare l’attività perché l’ha imparata nella teoria e nella pratica all’Università. Ma quando, per esempio, si crede di dare lustro all’insegnamento della protesi dissertando di disfunzione temporo-mandibolare e non si insegna il mestiere e cioè come si prepara un moncone, si prende una impronta, si analizza un metallo etc, ci si rende conto perché un buon abusivo può essere meglio di un neofita fresco di Università.

Sapendo di fare male, ribadisco il concetto: per saper giocare al calcio, non cìè bisogno di sapere l’embriologia, l’anatomia, la fisiologia delle articolazioni degli arti inferiori e neppure sapere i motivi della pubalgia e della sciatalgia. La nostra Università, se dovesse formare dei buoni calciatori, la farebbe talmente grossa che i poverini toccherebbero il pallone a 35, 40 anni. Prima si studia l’inutile!

Perché questo sfogo? Ho ricevuto da un caro collega un bollettino dell’A.N.D.I di Modena riguardante i CREDITI FORMATIVI: si parla di un progetto pilota che coglie l’essenza di un progetto di legge in discussione alla Camera dei Deputati. Cerchiamo di semplificare andando per punti.

1 – Il Codice Deontologico imposto dagli Ordini ai signori medici obbliga ad un aggiornamento continuo perché è risaputo che l’amore per il proprio lavoro, la dedizione e l’esperienza pluriennale non hanno valore. Infatti se uno dei vostri figli ha problemi di salute che vi preoccupano, non lo portare dal vecchio pediatra di riconosciuta esperienza ma dal pediatra accreditato della A.S.L…o no?

2 – L’obbligo dell’aggiornamento è stato recepito molto in alto e sta per essere convertito in legge. Non potendo contrastare la cosa, cerchiamo almeno, obtorto collo, di cavalcare le disposizioni che andranno in vigore: nasce così il progetto pilota di Modena.

3 – Ci sarà una Commissione ad hoc; ci sarà un regolamento che permetterà di assegnare crediti (che so 15 crediti) ad ogni corso o congresso basandosi sul tipo di struttura (strumenti didattici, adeguatezza dei locali, metodologia). A Milano, la Promodent di Arezzo che organizza i corsi A.N.D.I avrà un alto punteggio di credito; infatti la struttura può contenere confortevolmente 150 dentisti che fanno £ 75.000.000. Naturalmente contano anche i docenti: che so, il Prof. Malagnino avrà 100 crediti (credo che sarà il valore massimo). Varrano anche i contenuti: un congresso sul carico immediato o tardivo degli impianti, avrà un alto punteggio perché si spinge ai limiti estremi del sapere universitario.

4- Siccome viviamo in un paese democratico, anche gli utenti dei corsi e dei congressi (cioè noi) possono esprimere un indice di gradimento come alla “Corrida” aumentando o diminuendo il valore del credito di un corso. Così se a Bergamo su 75 iscritti ad un corso di endodonzia cala la audience e alla fine ne rimangono 50, anche il valore del credito risulterà diminuito.

5- Non è finita: il corso o il congresso potrà avere il patrocinio (non capisco se vuol dire l’avvallo soltanto o anche il contributo economico) da parte della Regione o della A.S.L. La cosa francamente puzza perché vuol dire non rispettare le leggi di mercato e drogandolo artificiosamente.

6 – Naturalmente il valore dei crediti di un corso o congresso verranno, di volta in volta, stabiliti da una apposita commissione credo opportunamente retribuita. Ma questo è il meno, visto che la torta sembra grossa. Mi vengono in mente le parole del Prof. Ricketz ad un corso di ortodonzia di 10 giorni a Roma: “Volete che le cose continuino come sempre, con gli stessi privilegi e le stesse ingiustizie? Istituite una commissione”.

7- L’utente (cioè noi) potrà fregiarsi di attestati di corsi accreditati e detrarli dalle proprie imposte.

Risultato finale

 

2 giugno 1999